La pianta della vite è antichissima, arriva dal Caucaso (in Georgia facevano il vino già 5000 anni fa) col suo carico di miti e leggende, portata in tutto il Mediterraneo dai Fenici e poi diffusa da Greci e Romani. Non sappiamo se l’Italia (e il Piemonte) avessero una propria vite o se furono i Fenici a portarla: certo i Greci ci chiamavano Enotria e qualcosa vorrà pur dire. Quello che conta però che in Italia la vite ha trovato un habitat particolarmente favorevole con centinaia di varietà (i vitigni autoctoni) di cui moltissimi particolari e speciali.
Il Nebbiolo è uno di questi, anzi è il Re dei vitigni italiani, difficile e particolare tanto da dare frutti all’altezza della sua fama solo in pochissimi luoghi: la Valtellina, la Val d’Aosta e il Piemonte. Accanto al Nebbiolo altri famosi vitigni piemontesi sono il Dolcetto, la Barbera, l’Arneis e il Moscato ma se ne contano decine.
Quello che rende poi speciale una vendemmia su queste colline, sono appunto… le colline! Sono pochissimi i luoghi dove il vino si coltiva in collina e forse solo qui tra Langhe, Roero e Monferrato si trova un sistema collinare ininterrotto di colline pettinate a vite a perdita d’occhio.
L’origine morenico-alluvionale di queste colline generate dal mare milioni di anni fa, le rende tutte diverse con una ricchezza di cru e di caratteristiche organolettiche incredibili. Infine il microclima di Alpi, Appennini, pianura umida ed escursioni termiche fa il resto: un labirinto di migliaia di singoli vigneti, di vocazioni e benedizioni che non ha eguali nel mondo. Vendemmiare i vigneti di Langhe Roero e Monferrato permette di calarsi davvero dentro una realtà altrimenti fatta solo di mappe, libri e degustazioni. Ma è solo camminando nella vigna che poi le cose le conosci e le capisci davvero. Andate nei filari, pestate quella terra unica, scalate le impervie capezzagne, sfiorate le foglie multicolori della vite e accarezzate infine i grappoli blu scuro che attendono solo di essere colti.
Il vino è il canto della terra verso il cielo. Cantate anche voi!
Testi di Pietro Giovannini
Il Nebbiolo è uno di questi, anzi è il Re dei vitigni italiani, difficile e particolare tanto da dare frutti all’altezza della sua fama solo in pochissimi luoghi: la Valtellina, la Val d’Aosta e il Piemonte. Accanto al Nebbiolo altri famosi vitigni piemontesi sono il Dolcetto, la Barbera, l’Arneis e il Moscato ma se ne contano decine.
Quello che rende poi speciale una vendemmia su queste colline, sono appunto… le colline! Sono pochissimi i luoghi dove il vino si coltiva in collina e forse solo qui tra Langhe, Roero e Monferrato si trova un sistema collinare ininterrotto di colline pettinate a vite a perdita d’occhio.
L’origine morenico-alluvionale di queste colline generate dal mare milioni di anni fa, le rende tutte diverse con una ricchezza di cru e di caratteristiche organolettiche incredibili. Infine il microclima di Alpi, Appennini, pianura umida ed escursioni termiche fa il resto: un labirinto di migliaia di singoli vigneti, di vocazioni e benedizioni che non ha eguali nel mondo. Vendemmiare i vigneti di Langhe Roero e Monferrato permette di calarsi davvero dentro una realtà altrimenti fatta solo di mappe, libri e degustazioni. Ma è solo camminando nella vigna che poi le cose le conosci e le capisci davvero. Andate nei filari, pestate quella terra unica, scalate le impervie capezzagne, sfiorate le foglie multicolori della vite e accarezzate infine i grappoli blu scuro che attendono solo di essere colti.
Il vino è il canto della terra verso il cielo. Cantate anche voi!
Testi di Pietro Giovannini