FOTO: Archivio Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero
Sebbene la zona d’origine di questo vitigno a bacca bianca non sia del tutto certa, possiamo affermare che l’arneis venga coltivato nel territorio di Langhe Roero praticamente da sempre. Alcuni documenti ne attestano la presenza nel Roero tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, in cui viene citato come “Reneysium” e “Ornesium”. Citato nuovamente in documenti storici del 1700 come uva di pregio al pari del Moscato, da cui si ottiene un vino dolce, l’arneis comparirà per la prima volta con il nome attuale in alcuni registri contabili risalenti all’inizio dell’Ottocento, in cui viene chiamato “bianco Arnesi”.  Tale nome ha un’origine curiosa, in quanto il termine “arneis” in dialetto piemontese significa “birichino” o “scapestrato” ed è probabilmente legato al fatto che fino a qualche decennio fa le viti erano piuttosto difformi.
Dopo un lungo periodo di grande popolarità questo vitigno ha sofferto la crisi della viticoltura, tanto che negli anni Sessanta la coltivazione era ridotta a pochi filari, solitamente impiantati per proteggere colture più pregiate dagli uccelli, attirati dagli acini più dolci e dalla maturazione precoce. L’intuizione di alcuni imprenditori del territorio, che ne hanno riconosciuto le grandi qualità organolettiche, ha permesso a partire dagli anni Settanta, il reimpianto e l’ampliamento di interi vigneti completamente dedicati all’arneis.
 

VITIGNO ARNEIS

Colore bacca: bianca.
Produttività: buona e costante.
Foglia: di media grandezza, cuneiforme o pentagonale, trilobata o pentalobata.
Grappolo: di grandezza media o medio-piccola, di forma conica o piramidale, compatto con acini medio-piccoli a buccia molto pruinosa (la pruina è una sostanza cerosa responsabile della patina biancastra visibile sulla buccia dell’acino) di colore giallo verdastro.
Epoca di maturazione: fine settembre.
Vini a denominazione: Roero Arneis Docg, Langhe Arneis Doc, Terre Alfieri Arneis Doc.