FOTO: Stefania Spadoni – Archivio Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero
Il Pelaverga Piccolo è un vitigno a bacca nera che si può definire con sicurezza autoctono, sebbene sulle sue origini vi siano ancora alcune incertezze. La coltivazione coinvolge un’area limitata del Piemonte comprendente i soli comuni di Verduno, Roddi e La Morra in provincia di Cuneo. Non va confuso con il vitigno Pelaverga, coltivato soprattutto nell’area del Saluzzese, da cui si differenzia per l’acino più piccolo oltre che per caratteristiche ampelografiche, agronomiche ed enologiche proprie, identificate grazie a studi specifici che hanno portato, alla fine degli anni Novanta, alla nascita di una cultivar a se stante.
Le sua storia è in parte avvolta dal mistero, in quanto per molto tempo si è creduto che questo vitigno fosse stato portato a Verduno dal Beato Sebastiano Valfré, sacerdote che all’inizio del 1700 ne portò con se dal Saluzzese alcune barbatelle. In realtà le prime notizie del Pelaverga a Verduno risalgono ad antichi statuti cittadini redatti alla fine del 1400, in cui vengono citate certe “uve negre”, aggrappate ad alberi di mele che servivano come supporti vivi per la coltivazione della vite. Per molto tempo trascurato e considerato una coltura di secondaria importanza, tanto che le uve provenienti da pochi filari venivano soprattutto utilizzate negli assemblaggi, a partire dagli anni Settanta alcuni produttori locali hanno riconosciuto le potenzialità di questo singolare vitigno, dando nuovo impulso alla sua coltivazione.
 

VITIGNO PELAVERGA PICCOLO

Colore bacca: nera.
Produttività: medio-elevata.
Foglia: dimensione medio-grande, lunga, pentalobata, spesso con lobi inferiori poco sviluppati.
Grappolo: di media grandezza, conico tendenzialmente allungato, con gli acini discretamente distanziati fra loro, medio-piccoli e di colore blu-violaceo o blu a completa maturità.
Epoca di maturazione: inizio ottobre.
Vini a denominazione: Verduno Pelaverga o Verduno Doc.